Artrosi: cos’è e come si cura

L’artrosi, detta anche osteoartrosi, è una malattia cronica degenerativa a evoluzione progressiva a carico delle articolazioni, da cui la definizione di “artropatia”. Di fatto è un’usura articolare che si perpetua nel tempo, cioè implica il progressivo deterioramento della cartilagine articolare che viene man a mano sostituita da tessuto osseo, provocando dolore, complessiva perdita di cartilagine e funzionalità della zona colpita. Le articolazioni maggiormente colpite sono
  • la colonna vertebrale,
  • l’anca,
  • il ginocchio,
  • la spalla
  • le dita di mani e piedi.
Questa patologia purtroppo è molto diffusa: colpisce il 10% circa della popolazione adulta e circa il 50% delle persone sopra i 60 anni. Pertanto ne sono affetti sono soprattutto gli anziani, particolarmente le donne, ma prima dei 45 anni più frequentemente gli uomini. Ad oggi, non sono state ancora chiarite esattamente le cause dell’artrosi. I fattori maggiormente associati all’insorgere ed al peggioramento della malattia sono:
  • l’età: con l’avanzare degli anni, la cartilagine tende a perdere elasticità e questo la espone a maggiori rischi di lesioni;
  • l’obesità: è un fattore di rischio soprattutto per le articolazioni degli arti inferiori (anca, ginocchio, caviglia e piedi), dal momento che l’eccesso di peso le sottopone a marcate sollecitazioni;
  • la familiarità: in alcuni soggetti esiste una maggiore tendenza a sviluppare l’artrosi, di più e più precocemente, per una predisposizione geneticamente determinata soprattutto nel caso in cui siano presenti malattie metaboliche ereditarie;
  • il sovraccarico funzionale: è il caso dei microtraumi ripetuti causati da attività lavorative o ludico-sportive, che sollecitano in modo intenso e continuativo le articolazioni, favorendone il progressivo deterioramento;
  • le patologie infiammatorie croniche: è il caso della gotta o dell’artrite reumatoide;
  • le fratture: soprattutto se coinvolgono le superfici articolari causando un danno cartilagineo che nel tempo evolve verso un quadro di artrosi definita post-traumatica.

Artrosi e dolore alle articolazioni

L’artrosi può colpire qualsiasi articolazione del corpo, con sintomi che vanno da lievi a invalidanti. I sintomi comuni a tutte le tipologie di artrosi, a prescindere dall’articolazione coinvolta, sono essenzialmente tre:
  • dolore: che si manifesta con il movimento o con il sovraccarico funzionale, ma negli stadi avanzati e più gravi anche a riposo;
  • rigidità articolare: soprattutto mattutina;
  • riduzione dei movimenti.
Inoltre, l’artrosi nel tempo può condurre a una deformità delle articolazioni che in alcuni distretti assumono delle caratteristiche specifiche.

Le tipologie di artrosi

L’artrosi può essere:
  • primaria: se si manifesta in un’articolazione sana, senza cause apparenti;
  • secondaria: se è la conseguenza di traumi o altre patologie (come deformità congenite o acquisite, infezioni, infiammazioni)

Gli esami per diagnosticare l’artrosi

La comparsa di uno o più dei sintomi, dovrebbe indurre il paziente a recarsi da uno specialista: ortopedico, fisiatra o reumatologo. Il percorso diagnostico-terapeutico solitamente è costituito da esami strumentali (RX, TC, RM) e di laboratorio, da un’accurata valutazione clinica. Lo specialista indicherà il trattamento più adeguato.

I possibili trattamenti

L’artrosi non può essere curata in modo risolutivo e definitivo, cioè fino alla guarigione, poiché è una patologia degenerativa. E’ possibile però rallentare il decorso e attenuare la sintomatologia, migliorando la qualità della vita del soggetto. Per quanto riguarda la prevenzione, è fondamentale fare attività fisica e seguire un’alimentazione ricca di vitamine, antiossidanti, omega 3 e minerali (frutta, verdura e pesce). Evitare l’alcol. Queste indicazioni sono utili anche per rallentare il decorso, qualora l’artrosi si fosse già manifestata. Il trattamento invece è sempre conservativo (non chirurgico) in una prima fase, con farmaci antidolorifici e antinfiammatori, per attenuare il dolore, fisioterapia per mantenere e migliorare l’articolarità e il tono muscolare, infiltrazioni intrarticolari (cortisone – acido ialuronico), che aiutano a sfiammare e a lubrificare le superfici articolari riducendo l’attrito meccanico durante i movimenti. Solo nei casi più gravi e in alcuni distretti (anca, ginocchio, spalla) si può si può ricorrere alla chirurgia protesica.
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