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Fare Sport dopo un lungo periodo di sedentarietà

Fare Sport dopo un lungo periodo di sedentarietà Dopo un periodo molto lungo di stop dall’attività fisica e, in generale, di sedentarietà, riprendere a a fare sport non è facile, ma necessario per stare bene. Attenzione però a non mettere la quinta per partire! Chiedere al nostro corpo prestazioni agonistiche è deleterio!  Un inizio graduale è la strategia migliore. E i benefici sono evidenti sin da subito, con un miglioramento generale del benessere fisico e mentale. Non è dunque necessario sottoporre subito il corpo a sforzi eccessivi, meglio per gradi, riabituandolo alla regolarità e alla costanza dell’attività fisica. A braccetto con l’attività fisica, c’è ovviamente anche l’alimentazione. È indispensabile unire all’attività fisica una dieta sana e bilanciata, caratterizzata da cibi freschi e di stagione. Meglio prediligere frutta e verdura, da accompagnare a cereali integrali, pesce, carni bianche. La ripresa e il parere dello specialista Prima di riprendere l’attività fisica, anche se solo a livello amatoriale, è bene rivolgersi a uno specialista in grado di consigliare l’attività migliore per il proprio fisico e le proprie condizioni. Ovviamente, in occasione del consulto, è bene specificare l’obiettivo che si vuole raggiungere, così da avere un parere specifico e personalizzato. Non tutti infatti sono alla ricerca della perdita di peso o dell’aumento della massa muscolare. Taluni soggetti possono semplicemente mantenersi attivi e in forma con piccoli e semplici movimenti o attività.  Oltre alla visita di controllo potrebbe essere necessario anche qualche esame di routine, così da avere un quadro completo della situazione di partenza. Il medico, non essendo un personal trainer, non darà un piano di attività da svolgere, ma fornirà indicazioni sulla tipologia di sport da seguire e sul livello di intensità migliore per iniziare. Solo così, infatti, è possibile ridurre al minimo il rischio di eventuali infortuni. Questo discorso ovviamente vale per i soggetti sani, non affetti da particolari patologie. L’attrezzatura per fare sport dopo un lungo periodo di sedentarietà Oltre alla visita di controllo del medico, è opportuno fare un check anche dell’attrezzatura impiegata durante l’attività sportiva e che influisce sul risultato. Per esempio, è bene prestare molta attenzione all’abbigliamento. Esistono numerosi modelli e composizioni di materiale: meglio per esempio prediligere quelli tecnici che favoriscono la sudorazione pur mantenendo costante il calore corporeo. Un occhio di riguardo anche per le scarpe. Ogni attività vanta un modello in linea con i movimenti da eseguire, al fine di diminuire le possibilità di incidenti. In molti casi, consultare un ortopedico si rivela di grande aiuto, specie in caso di problematiche posturali pregresse. La calzatura corretta, infatti, evita affaticamento muscolare, strappi, storte o fratture.

allergia acari della polvere
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Allergia acari della polvere

Allergia acari della polvere La cura della casa non è solo importante per una questione estetica, ma anche e soprattutto di salute. Capita che anche nelle abitazioni più pulite e curate siano presente fattori scatenanti allergie. Ne sono un esempio gli acari della polvere che nonostante pulizie quotidiane e doviziose, si manifestano in ambienti umidi, spesso chiusi, con aria condizionata e poco arieggiati. Gli acari della polvere sono minuscoli esseri appartenenti alla classe degli aracnidi. Non è possibile vederli a occhio nudo ed è per questo che sono così difficili da eliminare. Proliferano soprattutto dove ci sono librerie, scaffali, divani e letti, ossia in tutti quegli spazi dove si possono annidare senza che nessuno se ne accorga. Molte persone ne sono spaventate o ossessionate perché questi minuscoli animaletti possono causare allergie e fastidi respiratori. Esistono delle cure? Ma soprattutto, quali sono i sintomi per sapere se si è allergici agli acari della polvere? Allergia agli acari: i sintomi Esistono due principali sintomi correlati all’allergia agli acari della polvere: quelli legati alle manifestazioni asmatiche e quelli riconducibili all’infiammazione oculorinitica. Usando parole semplici si avverte tosse, naso che cola, starnuti, prurito alla gola e, in alcuni casi, oppressione toracica. Anche se a una prima lettura possono sembrare conseguenze non particolarmente dannose, in realtà si tratta di sintomi che possono compromettere la quotidianità e, nei casi più gravi, rivelare serie difficoltà respiratorie. Di fatto si tratta di sintomi riconducibili al più comune raffreddore, per questo è fondamentale capire se si è in presenza di un principio di influenza stagionale o di allergia. Come capire che si tratta di allergia agli acari della polvere? In generale, i sintomi di un’allergia persistono per oltre una settimana e sono insistenti, acutizzandosi al verificarsi di determinate condizioni. Nel caso degli acari della polvere, per esempio, un soggetto allergico acutizza i sintomi negli ambienti chiusi e poco arieggiati. Come intervenire? In caso di sospetta allergia agli acari della polvere, è sempre bene rivolgersi a uno specialista di allergologia, più precisamente un allergologo. L’iter per capire se si è effettivamente allergici agli acari o ad altro, prevede l’esecuzione di un esame chiamato Prick Test. Si tratta di un esame cutaneo veloce e indolore. Per una maggiore certezza si può anche ricorrere al prelievo del sangue o alla diagnostica molecolare allergologica. Si tratta di esami che identificano gli allergeni scatenano la manifestazione allergica, stabilendo con accuratezza e precisione la causa dell’allergia. In questo modo, l’allergologo prevede una terapia mirata e personalizzata. Anche se l’allergia agli acari non è rara (di fatto è molto comune), ogni trattamento è soggettivo. In linea generale le strade da percorrere includono: PROFILASSI AMBIENTALE uso di fodere e materassi antiacaro e filtri speciali per l’aspirapolvere TERAPIA FARMACOLOGICA varia a seconda della forma di allergia. Dai farmaci antistaminici e cortosteroidi spray nasali o inalatori per le forme più leggere, ai broncodilatatori e farmaci biologici per i casi più gravi VACCINAZIONE ossia la somministrazione per via sublinguale o sottocutanea di dosi controllate dell’allergene con l’obiettivo di condurre l’organismo a una graduale tolleranza dell’allergene stesso (desensibilizzazione).

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Arteriopatia: che cos’è e come prevenirla

Arteriopatia: che cos’è e come prevenirla L’arteriopatia periferica è una malattia che solitamente si sviluppa nei soggetti adulti dopo i 50-55 anni. La diminuzione dell’afflusso di sangue, e quindi di ossigeno, agli arti inferiori e in tal caso a quelli superiori, caratterizza l’arteriopatia, che dunque si manifesta con un’ostruzione o un restringimento delle arterie. Diagnosticare per tempo l’arteriopatia è molto importante in quanto la malattia può evolversi e portare a gravi conseguenze. Quali sono i sintomi dell’arteriopatia? L’arteriopatia può colpire le arterie in qualsiasi parte del corpo. Nello specifico, le pareti dei vasi si riducono di calibro sino ad arrivare alla chiusura completa a seguito dei “depositi” di materiali trasportati dal sangue. Il più delle volte questa malattia colpisce le arterie degli arti inferiori e si manifesta con un sintomo tipico chiamato claudicatio. Un soggetto affetto dal suddetto disturbo può camminare per una distanza medio, dovendosi però fermare a causa di un dolore muscolare che colpisce l’intero arto o solo la gamba a seconda della posizione e della gravità delle ostruzioni arteriose. Ecco allora che dopo pochi minuti di riposo il dolore scompare, salvo tornare dopo la ripresa della camminata. Con il trascorrere del tempo, il sintomo peggiora, e i tratti di cammino percorsi prima che il dolore si presenti sono sempre più brevi. Nelle fasi tardive della malattia, senza un adeguato trattamento, il dolore inizierà a comparire anche da fermi e a riposo. Quali sono le cause dell’arteriopatia? L’arteriosclerosi è la causa principale e scatenante. Si tratta di una malattia caratterizzata dal deposito di materiali del sangue negli strati della parete delle arterie. La stessa malattia colpisce: le coronarie (arterie del cuore) nei soggetti affetti da angina o che hanno avuto un infarto le arterie carotidi (arterie che portano il sangue al cervello) specie nei soggetti che hanno avuto un ictus Quando è meglio contattare uno specialista? Il dolore agli arti inferiori ha più origini e non è solo vascolare. In caso di comparsa del sintomo sopra descritto è  consigliato rivolgersi al proprio medico curante che attraverso una serie di domande può indirizzare verso lo specialista più idoneo.  Il medico curante, di fatto, è in grado di rilevare l’eventuale presenza di fattori di rischio, riconducibili a: storia familiare ipertensione elevati livelli di colesterolo e trigliceridi fumo sedentarietà sovrappeso È inoltre raccomandabile non sottovalutare mai i disturbi della deambulazione. Un dolore simile al crampo e che compare durante l’attività fisica e che si presenta dopo un determinato intervallo di attività o camminata, rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare. È possibile prevenire l’arteriopatia? Seguire uno stile di vita sano e corretto sicuramente aiuta. Evitare o modificare alcuni comportamenti scorretti è sicuramente d’aiuto nella prevenzione dell’arteriopatia. Ne sono un esempio: eliminazione del fumo controllo e monitoraggio dell’ipertensione monitoraggio del colesterolo, dei trigliceridi e della glicemia dieta sana ed equilibrata attività fisica regolare (anche una camminata quotidiana di buon passo).

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Lipidomic Profile: Come seguire uno stile di vita sano, corretto e… personalizzato!

Come seguire uno stile di vita sano, corretto e… personalizzato! La parola d’ordine per vivere al meglio è prevenzione! Avere informazioni dettagliate sul proprio stile di vita, sulla propria dieta e su eventuali stati patologici, è fondamentale per definire percorsi precisi e in linea con le proprie esigenze. Lipidomic Profile è uno strumento attraverso cui valutare la relazione tra lo stato di salute generale dell’organismo e lo stile di vita, con lo scopo di attuare, mediante l’alimentazione e l’integrazione, una prevenzione mirata di possibili scompensi solo in caso di effettiva necessità, potendo anche monitorare l’effettiva incorporazione di questi nutrienti. Per chi è indicato Lipidomic Profile Se vuoi: monitorare la tua salute cardiovascolare seguire un piano nutrizionale basato sulle esigenze e il funzionamento del tuo organismo stimolare correttamente il tuo sistema immunitario mantenere la forma fisica migliorare le tue performance sportive comprendere cosa e quanto mangiare in gravidanza o durante l’allattamento rallentare i naturali processi di invecchiamento prevenire le malattie neurodegenerative il test Lipidomic Profile fornisce indicazioni chiare e puntuali, ma soprattutto personalizzate. In cosa consiste Lipidomic Profile Lipidomic Profile è un esame specifico che prevede un semplice prelievo di sangue volto a valutare gli acidi grassi di membrana dei globuli rossi. Il dosaggio degli acidi grassi di membrana eritrocitaria, infatti, permette di avere una visione più completa e stabile rispetto agli acidi grassi nel plasma, valutando l’effettiva incorporazione nelle membrane degli acidi grassi integrati con la dieta o particolari integratori. I dati analitici del Lipidomic Profile sono raggruppati in una tabella e rapportati ai valori ideali di una popolazione clinicamente “sana”. La valutazione degli acidi grassi di membrana eritrocitaria permette di: fotografare lo stato di salute cellulare controllando l’equilibrio funzionale della membrana evidenziare gli indicatori molecolari di tipo lipidico che sono importanti per mantenere specifiche funzioni cellulari evidenziandone un eccesso o un difetto fornire un’indicazione personalizzata della salute e di intervenire in maniera specifica su base nutrizionale nella situazione di disagio fornire un percorso chiaro per puntare al recupero dell’equilibrio Quanto cosa il test Lipidomic Profile? Il costo del test Lipidomic Profile è pari a 85 euro. Per maggiori informazioni e per prenotare il tuo test, CONTATTACI +39 0119101573 info@genea.local

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Perdere peso: affidati a uno specialista

Perdere peso: affidati a uno specialista Quando si pensa alla parola dieta, si è soliti associarla al dimagrimento, soprattutto per motivi estetici, piuttosto che per motivi di salute. In realtà, la dieta è l’insieme dei nutrienti che compongono la nostra alimentazione ed è parte attiva del nostro stile di vita. Chi vuole o deve perdere peso, in ogni caso, deve affidarsi a uno specialista, l’unica figura in grado di analizzare e fornire indicazioni corrette per una dieta efficace e completa, che tenga in considerazione dello stato di salute, dell’età e dello stile di vita condotto. Dieta sana e pasti equilibrati La dieta sana ed equilibrata prevede scelte alimentari volte al benessere della persona. Una corretta alimentazione, infatti, è utile a prevenire il sovrappeso, oltre a tutte le patologie a esso collegate. Ne sono esempi, la sindrome metabolica, il diabete, le malattie cardiovascolari, le patologie osteoarticolari, i tumori… Il peso deriva da un delicato equilibrio tra entrate e uscite. Al giorno d’oggi, le occasioni per mangiare non mancano di certo, e al contempo la sedentarietà prevarica sulle nostre vite. Questo significa non essere più in equilibrio, ma avere entrate, maggiori delle uscite. Per meglio soddisfare i fabbisogni dell’organismo umano, sicuramente la dieta mediterranea è quella più indicata proprio per la varietà degli alimenti e la loro combinazione. Un’alternanza tra ortaggi, frutta, cereali, olio d’oliva, legumi, latticini, carne, pesce e semi. Nello specifico, la dieta mediterranea apporta: 55-60% di carboidrati sotto forma di cereali (meglio se integrali!) 10% di zuccheri semplici (esclusi quelli contenuti in latticini e frutta) 10-15% di proteine (così suddivise: 40% di origine vegetale, 60% di origine animale) 25-30%  di lipidi Qualche consiglio per mangiare sano Ci sono alcune regole da seguire per esser certi di mangiare sano: mai saltare i pasti, serve regolarità attenzione alle quantità e alla qualità, via libera alla varietà mangiare lentamente almeno una porzione di verdura al pasto, e due volte a settimana prediligere i legumi per gli spuntini…. frutta carboidrati come pasta e pane… senza esagerare proteine… indispensabili per l’apparato muscolare meglio evitare le bibite zuccherate, gasate, alcoliche limitare l’uso del sale Metabolismo e apporto calorico Spesso accade che chi è in sovrappeso e vuole dimagrire, non riuscendo a ottenere il risultato sperato, dà la colpa al metabolismo. Ma di cosa si tratta? Il metabolismo basale è un numero espresso in chilo calorie (kcal) che indica l’energia consumata dal nostro corpo a riposo. Tale numero dipende dalla composizione corporea, ossia da quanta massa magra e grassa si ha. Chi possiede molta massa magra, consuma molto di più. Oltre al metabolismo basale, occorre prestare attenzione al dispendio energetico correlato alle attività quotidiane e all’esercizio fisico. Dalla somma del metabolismo basale e del dispendio energetico medio, si ottiene il fabbisogno energetico totale. Esso è differente da persona a persona, da stile di vita a stile di vita. Scegliere cosa mangiare ogni giorno a ogni pasto, fa la differenza! La vera differenza è scegliere di affidarsi a uno specialista! Il nutrizionista è un professionista che ti può aiutare a perdere peso sia se alla base ci sono motivi clinici, sia un tuo semplice desiderio di dimagrimento!

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Visita Medico Sportiva: l’appuntamento annuale per gli amanti dello sport

Visita Medico Sportiva: l’appuntamento annuale per gli amanti dello sport Professionisti o amatori poco importa. Lo stato di salute della persona è un diritto indistinto di tutti. Per assicurarsi che le proprie condizioni fisiche siano al top e il corpo sia pronto a sostenere i ritmi dell’attività fisica, la Visita Medico Sportiva è un appuntamento annuale da non dimenticare mai! Per meglio spiegare l’importanza e il valore aggiunto che la Visita Medico Sportiva offre a chi pratica attività fisica regolarmente, ci siamo recati presso Genea Biomed, a Chivasso, dove abbiamo intervistato il Dottor Verzini, Responsabile di Medicina dello Sport della struttura. Perché è importante sottoporsi ogni anno alla visita medico sportiva? Il primo passo da compiere prima di iniziare qualsiasi attività sportiva è un check-up medico specialistico per accertare di non correre rischi nello svolgimento della disciplina, sia a livello amatoriale, sia a livello agonistico. La visita medico sportiva rappresenta, dunque, le fondamenta per impostare gli allenamenti in modo sicuro, diminuendo le possibilità di inconvenienti indesiderati e… evitabili! A seguito della Visita Medico Sportiva, infatti, si avrà un quadro generale del proprio stato di benessere fisico: dalle condizioni di salute cardiache a quelle polmonari, all’esclusione di eventuali patologie latenti e pregresse. La cadenza del check-up medico è annuale proprio per avere un quadro dello stato di salute il più possibile attendibile e aggiornato. Dove e come deve essere eseguita la visita medico sportiva? Trattandosi di salute dovrebbe essere ovvio e scontato che la Visita Medico Sportiva sia eseguita presso un Centro Medico Specializzato. Questo al fine di garantire risultati attendibili e completi. Il Centro Medico Genea Biomed di Chivasso è strutturato per accogliere tutti gli sportivi che desiderano o che devono prenotare l’annuale Visita Medico Sportiva. La legge italiana prevede che con cadenza annuale gli atleti si sottopongano a una serie di accertamenti clinici per il rilascio del certificato di idoneità alla pratica non agonistica e agonistica di attività sportive. Per quanto riguarda l’idoneità non agonistica è prevista una visita clinica comprensiva di: anamnesi esame obiettivo misurazione della pressione arteriosa, dell’acuità visiva, del peso e dell’altezza un elettrocardiogramma a riposo. Per il rilascio dell’idoneità agonistica, oltre a quanto previsto per la non agonistica, è richiesto un esame delle urine una valutazione della funzionalità polmonare con un esame spirometrico un elettrocardiogramma sotto sforzo e dopo sforzo A seconda poi dello sport praticato, possono essere richiesti esami integrativi specifici per i rischi connessi alle varie attività sportive. Ad esempio un controllo otorinolaringoiatrico nei praticanti attività subacquee, l’elettroencefalogramma per le discipline veloci dello sci alpino ecc. Sport e visite mediche sportive al tempo del Covid Terminato il lockdown, anche le attività sportive sono tornate a essere praticabili da tutti. Il tutto seguendo le Linee Guida Ministeriali legate all’emergenza Coronavirus e con qualche accorgimento aggiuntivo volto a tutelare le persone e garantire la massima protezione ai pazienti. Come Genea Biomed, posso dire che lo svolgimento delle attività di visita non ha subito particolari stravolgimenti. Da sempre utilizziamo materiali monouso, oltre alla dotazione dei dispositivi di protezione individuale e alla costante attività di sanificazione degli ambienti. Abbiamo da sempre cercato di organizzare le visite cadenziandole in modo da ridurre al minimo, se non azzerare i tempi di attesa, con il conseguente automatico rispetto delle distanze previste dal distanziamento sociale. Come si sta evolvendo la Medicina dello Sport Spesso il concetto di Medicina dello Sport è associato al rilascio delle idoneità sportive. Oltre all’assistenza in ambito sanitario per la parte di gestione infortuni, redazione di piani di lavoro di atletizzazione e programmi alimentari, si sta andando verso una direzione più “scientifica” con l’analisi delle performance. Nello specifico, come Genea Biomed ci siamo dotati di dispositivi per la rilevazione di parametri legati alla biomeccanica e al movimento. Questi possono mettere in risalto le aree di lavoro su cui l’atleta in fase di preparazione atletica può ottenere miglioramenti e andare a intervenire a livello di prevenzione infortuni. Per chi desidera prenotare una Visita Medica Sportiva presso Genea Biomed o avere informazioni può telefonare allo 011-9101573 o scrivere una mail a info@genea.local

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